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DPR 462/01: la messa a terra non è più solo un obbligo, ma un processo da gestire con metodo

Negli ultimi anni, le verifiche sugli impianti elettrici — in particolare sulla messa a terra — hanno assunto un nuovo peso per chi lavora in ambito industriale, artigianale o nei servizi. Non si tratta più soltanto di “fare la verifica ogni cinque anni”, ma di gestire un processo tecnico e documentale che oggi è molto più tracciabile, soprattutto con le nuove disposizioni INAIL.

Chi si occupa di impianti, produzione o sicurezza sul lavoro lo sa: non è il verbale in sé a fare la differenza, ma tutto quello che ci sta attorno. E oggi, sbagliare o trascurare un passaggio può significare ritardi, sanzioni, responsabilità.

Il DPR 462/01, che impone la verifica periodica della messa a terra e dei dispositivi di protezione, è sempre stato in vigore. Ma le modalità operative sono cambiate in modo sostanziale.
Con l’introduzione del portale INAIL – CIVA e l’art. 7-bis, oggi l’impianto non basta che sia sicuro: deve essere anche tracciato e verificato correttamente, con una gestione formale che non può più essere improvvisata. In questo contesto, il ruolo di un elettricista esperto non è più solo quello di “eseguire un lavoro”, ma di prendere in carico la conformità di un impianto in modo tecnico, ordinato e verificabile.

Cosa prevede il DPR 462/01 oggi e perché è cambiato il contesto operativo

La norma non è nuova, ma è diventato nuovo il modo in cui viene applicata. Oggi, infatti:

l’INAIL ha digitalizzato il sistema di gestione delle verifiche attraverso il portale CIVA, dove ogni impianto deve essere registrato e ogni verbale caricato;

ha introdotto un tariffario nazionale fisso, per cui non è più possibile “scegliere in base al prezzo” l’Organismo Abilitato;

e soprattutto ha rafforzato i controlli documentali: se un impianto non è registrato, non è considerato denunciato.

In questo scenario, molte imprese — anche piccole — si trovano in difficoltà perché non hanno una figura tecnica che segua l’intero ciclo di gestione, dalla verifica alla registrazione, passando per le eventuali correzioni.

Fino a pochi anni fa, in molte aziende la verifica della messa a terra era considerata un adempimento secondario. Bastava conservare un verbale, affidarsi a un tecnico qualsiasi o, peggio, “non pensarci”. Oggi non è più così.

Il punto non è quindi solo “fare la verifica”, ma gestirla correttamente dal punto di vista tecnico, documentale e normativo

Il vero ostacolo non è la verifica in sé, ma la gestione di tutto ciò che la precede e la segue.

Molte aziende ci contattano per una “semplice verifica della messa a terra”. Ma spesso, dietro a questa richiesta, emergono situazioni complesse:

  • impianti mai registrati su CIVA
  • documenti di conformità smarriti o incompleti
  • verbali cartacei non caricati sul portale INAIL
  • ampliamenti o modifiche impiantistiche mai aggiornati

In questi casi, la verifica ufficiale da parte di un Organismo Abilitato non può nemmeno essere avviata, oppure genera prescrizioni formali che vanno risolte in tempi stretti.

Arteluce Impianti: il nostro approccio alla verifica secondo DPR 462/01

La nostra attività inizia ben prima della verifica. Non ci limitiamo a fissare un appuntamento, ma affianchiamo il cliente in tutte le fasi, con competenza tecnica e gestione diretta.

Nel nostro lavoro quotidiano affianchiamo imprese, amministratori di condominio e studi tecnici che devono affrontare questa verifica. Lo facciamo in partnership con Ellisse S.r.l., Organismo Abilitato dal MISE, con cui collaboriamo in modo diretto e coordinato.

Siamo operativi in Emilia-Romagna, in particolare nelle province di Reggio Emilia e Modena.

Non offriamo solo “un servizio di verifica”, ma ci assumiamo la gestione completa dell’adempimento. Ecco come lavoriamo:

  1. Analisi tecnica preliminare
    Verifichiamo la documentazione esistente: dichiarazioni di conformità, schemi elettrici, verbali precedenti, modifiche impiantistiche. Se qualcosa manca o è incompleto, lo segnaliamo subito e proponiamo le soluzioni.
  2. Gestione completa della pratica su CIVA
    Ci occupiamo noi della registrazione iniziale o dell’aggiornamento sul portale INAIL – CIVA. Questo è uno degli aspetti più delicati: sbagliare una voce, caricare un file sbagliato o non rispettare i tempi può invalidare tutto il processo.
  3. Coordinamento diretto con Ellisse S.r.l.
    Non passiamo da intermediari. Fissiamo direttamente la data della verifica con l’Organismo Abilitato, velocizzando le tempistiche ed evitando incomprensioni.
  4. Se emergono rilievi o prescrizioni, ci occupiamo direttamente degli interventi. In molti casi si tratta di piccoli adeguamenti al quadro elettrico o di aggiornamenti documentali, ma è importante eseguirli correttamente e documentarli.

Il vantaggio?
Un solo interlocutore per tutto il processo, senza rimbalzi o tempi morti.

Un esempio concreto: cosa significa “gestione completa”

Un’azienda alimentare in provincia di Reggio Emilia ci ha contattato perché aveva ricevuto un avviso INAIL: impianto mai registrato, ultimi verbali introvabili.

Abbiamo iniziato con un sopralluogo tecnico, ricostruito la documentazione, caricato correttamente la denuncia su CIVA e fissato la verifica con Ellisse in meno di due settimane. L’impianto aveva alcuni rilievi minori, che abbiamo corretto in giornata.

Risultato: azienda in regola, nessuna sanzione, nessuna interruzione.

Questo è quello che intendiamo per competenza tecnica al servizio della continuità aziendale.

Perché non è solo una questione di legge

Chi lavora nel settore elettrico lo sa bene: un impianto può “funzionare” anche se non è a norma. Ma non è questo il punto. La verifica secondo il DPR 462/01 è prima di tutto un atto di responsabilità: verso i lavoratori, verso la propria attività, verso la sicurezza.

Ed è anche un modo per prevenire problemi futuri, come:

  • la mancata copertura in caso di infortunio;
  • l’impossibilità di stipulare o rinnovare una polizza;
  • sanzioni da parte degli enti ispettivi;
  • o, semplicemente, il blocco delle attività in caso di ispezione negativa.

Un esempio concreto: cosa significa “gestione completa”

Chi lavora nel settore elettrico lo sa bene: un impianto può “funzionare” anche se non è a norma. Ma non è questo il punto. La verifica secondo il DPR 462/01 è prima di tutto un atto di responsabilità: verso i lavoratori, verso la propria attività, verso la sicurezza.

Ed è anche un modo per prevenire problemi futuri, come:

  • la mancata copertura in caso di infortunio;
  • l’impossibilità di stipulare o rinnovare una polizza;
  • sanzioni da parte degli enti ispettivi;
  • o, semplicemente, il blocco delle attività in caso di ispezione negativa.

In conclusione

Nel 2025, non basta più “aver fatto la verifica qualche anno fa”. Serve un approccio sistematico, tecnico e tracciabile.

Arteluce Impianti è strutturata per affiancarti in tutto il percorso, con un linguaggio tecnico chiaro e una gestione operativa che ti toglie ogni pensiero, lasciandoti concentrato su ciò che conta: la tua attività.

Se hai dubbi sulla tua situazione, o se vuoi sapere se il tuo impianto è registrato correttamente su CIVA, contattaci per una verifica preliminare.

Senza impegno, ma con l’esperienza concreta di chi affronta queste verifiche ogni giorno, sul campo.

FAQ – Domande frequenti su DPR 462/01, CIVA e verifiche INAIL

Se il mio impianto è vecchio ma non è mai stato modificato, devo registrarlo su CIVA?
Sì. Anche impianti esistenti da anni devono essere denunciati. Non importa se non sono mai stati modificati: l’obbligo vale per tutti gli impianti in esercizio con lavoratori.

Ho già fatto la verifica anni fa, ma non ho i verbali digitali. Cosa rischio?
In caso di controllo, l’assenza dei verbali online su CIVA può essere equiparata a una mancata verifica. Inoltre, può impedire all’Organismo Abilitato di emettere un nuovo verbale.

Posso fare tutto da solo o ho bisogno di un tecnico?
La registrazione su CIVA è teoricamente accessibile a tutti, ma nella pratica richiede conoscenze tecniche e amministrative. Errori o omissioni sono molto comuni. Affidarti a un elettricista esperto ti evita problemi formali e perdite di tempo.

Chi sceglie l’Organismo Abilitato per la verifica?
È il datore di lavoro che lo sceglie liberamente tra quelli autorizzati dal MISE. Con Arteluce, lavoriamo in collaborazione diretta con Ellisse S.r.l., per garantire rapidità, trasparenza e tracciabilità.

Dopo la verifica, cosa succede se ci sono rilievi?
Dipende dalla gravità. Alcuni rilievi richiedono semplici adeguamenti tecnici, altri possono comportare prescrizioni. In ogni caso, Arteluce può eseguire direttamente gli interventi necessari per rientrare nei tempi previsti e chiudere il ciclo di verifica.

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